giovedì 1 maggio 2014

Scooby e...il potere?


Spesso capitano notizie assurde su Scooby-Doo, cose che non hanno niente a che fare con il futuro della serie e la trama del cartoon. Per esempio, ultimamente, si parla di un uomo arrestato per aver nascoto della droga in una scatoletta per il pranzo di Scooby-Doo o addirittura di un uomo che ha "scoperto" il nome del distrurbo nel linguaggio di Scooby ecc.
Questa volta, c'è eliaspallanzanivive.wordpress.com che ha fatto dei notevoli confronti tra Scooby-Doo e il potere, e visto che siamo quasi nel tempo delle europee, mi sembrava giusto aprire una parentesi su un tema un pò diverso dal solito. L'articolo, "La Trappola di Scooby-Doo", è davvero interessante...dategli uno sguardo quando potete:

"Nel libro “I giochi e gli uomini” Roger Caillois individua quattro radici del gioco: agon, alea, mimicry (imitazione o mimetismo) e ilinx (la vertigine). A suo parere c’è un forte legame tra gioco e struttura sociale, tanto che le società primitive possono dirsi basate sulla maschera e la vertigine (mimicry e ilinx) e quelle moderne sull’agon e l’alea. L’autore osserva che in diverse tribù dell’Africa il potere è monopolio di vere e proprie società segrete i cui membri, di solito gli anziani del villaggio, periodicamente si mascherano da spettri e vessano i giovani e le donne: a un certo punto però i giovani vengono sottoposti a un’iniziazione, il cui nucleo è la scoperta che gli spettri in realtà sono maschere, e da quel momento in poi anche loro possono servirsene (e vessare gli altri). La maschera è quindi potere e una regola ancestrale regola il passaggio di potere.
Ma che c’entra Scooby-Doo? In realtà il parallelo è evidente: gli amici di Scooby vanno in giro col loro furgone a risolvere misteri soprannaturali, ma alla fine si scopre sempre che il mostro è solo un uomo mascherato, di norma qualcuno che vuole appropriarsi di una risorsa allontanando tutti col terrore. Anche qui, dunque, i giovani più forti e coraggiosi scoprono che dietro la maschera non c’è nulla,  ma a differenza dell’antica società tribale non vengono chiamati a condividere il potere, anzi rivelano a tutti che è un imbroglio. E allora il potere come si trasmette?
Il problema non è secondario. Scooby Doo è iniziato nel 1969 e risente degli ideali dell’epoca. I protagonisti sono in qualche modo dei contestatori (almeno due o tre: Shaggy, Velma la nerd e in parte anche la bionda ricca), o comunque ne hanno l’aspetto (i pantaloni a zampa, il furgone, il nomadismo). Sono anche dei puri, perchè a quanto pare non gli viene mai in mente di accordarsi col mascalzone di turno o di chiedergli dei soldi per stare zitti. C’è qualcosa di latamente politico in tutto ciò e viene da pensare che i giovani dell’epoca, magari senza accorgersene, si immedesimassero in questa purezza dei contestatori. Tuttavia, per ogni maschera che Scooby scopre, ce ne sono altre mille che restano coperte. Rifiutando la maschera, i giovani contestatori in un certo senso si tagliano fuori dal potere.  E l’agghiacciante ripetitività della serie martella queste idee nelle teste dei ragazzini, che si convincono che il male è una maschera, mentre quello cammina sotto il sole.
Il fatto è che l’uscita dal mondo della maschera è sicuramente un segno di civiltà, ma dove andrà a finire la risorsa contesa? In genere nel cartone c’è qualcuno che sostiene di aver “diritto” a quella risorsa, ma non si questiona mai questo diritto. Si dà per scontato che è vero, che c’è un legittimo proprietario (mentre magari quello è a sua volta un predone, ma senza maschera) e quindi in definitiva i contestatori proteggono la proprietà, DA CUI SONO ESCLUSI.
E’ stato notato che i personaggi di scubidù sono eternamente giovani, non crescono, non maturano, non fanno nessuna esperienza formativa, sono incatenati al loro ideale, non sono integrati nella società reale che gli farebbe conoscere il compromesso, la misura, il relativismo morale per l’avanzamento del capitale. Si potrebbe paragonarli ai sessantottardi delle caricature, che non hanno mai fatto niente di veramente utile e mai lo faranno, che sanno solo lamentarsi che la società è piena di truffatori, ma non serve perché puntata dopo puntata la situazione non migliora nel complesso, ci sono sempre i soliti truffatori, che anzi sono l’unica ragion d’essere dell’esistenza del gruppuscolo. Ciò è molto sospetto. Oppure si tratta di fiancheggiatori, strumenti ancillari del potere criminale, come gli sbirri che catturano i ladruncoli affinché non infastidiscano l’onesto bancarottiere, difeso e protetto perché fa girare l’economia.
Ma la faccenda non è così semplice, e forse per capirla bisogna prenderla anche da un altro lato. Notiamo, incidentalmente, che i titoli degli episodi di Scooby-Doo sono tutti costituiti da umorosi giochi di parole e in generale i cattivi sono parodie di “veri” spettri e mostri, quindi non solo è esplicito che non c’è nessun mistero, ma l’intero mondo del cartone è “ironico” e quindi sostanzialmente ambiguo.
E’ poi evidente che il gruppo di Scooby è una famiglia, con Shaggy e il cane come figli e i due biondi come genitori, mentre la bruna è un po’ asessuata e potrebbe essere una specie di genio e/o di aiutante magico (nella versione “impoverita” di un mondo senza magia, quindi qualcuno che almeno conosce il mistero, anche se non ci crede).

Anche da questo punto di vista la situazione non cambia mai: i figli restano sempre figli, non crescono, non imparano a superare la paura, benchè vedano continuamente che non c’è nulla di soprannaturale. In realtà forse i figli VORREBBERO la maschera e quindi alla fin fine quelli che vengono puniti di più sono loro.
Perchè Shaggy e il cane non saranno mai capi, comanderà sempre il biondo: l’unico modo che avrebbero per cambiare la situazione forse sarebbe usare una maschera, ma non si può, perchè è solo una finzione. Per cui il cartone riproduce più volte e a tortiglione lo stesso schema di impotenza: anche chi indossa la maschera sostanzialmente è un bambino, e sarà sempre sconfitto. La crudeltà sta nel fatto che spesso Shaggy e il cane vengono usati come esche per intrappolare il cattivo: quindi si beccano tutto il male, la paura, il pericolo, e poi però non ottengono la ricompensa, perchè 1. non superano la paura e 2. non possono nemmeno appropriarsi della maschera.
Nel complesso, il cartone propone e difende un sistema di castrazione (non a caso Shaggy e il cane sono maschi): c’è un diritto, che non si discute, ci sono i cattivi mascherati e ci sono mamma e papà sbirri che si vestono coi pantaloni a zampa MA sono servi della legge, e poi ci sono i figli, eternamente esclusi dal potere E ANCHE dalla possibilità di fuggire nel fantastico. Il che ripropone esattamente la nostra società come si è venuta sviluppando.
Viene da chiedersi che accadrebbe se le maschere non venissero scoperte, o se fossero mostri veri. Sarebbe un mondo di terrore MA in quel mondo il cane e barbetta potrebbero vivere, sarebbero anzi avvantaggiati rispetto ai loro amici stupidamente coraggiosi. Finalmente sarebbero loro a comandare e ad insegnare agli altri come evitare i pericoli, oppure potrebbero a loro volta fondare un regno del terrore, diventare maschere. E questo non deve accadere. No: Scooby Doo insegna continuamente che i deboli non devono comandare e non possono cambiare.
Tutto questo è orribile. Da un lato c’è la folle avidità degli anziani, che non sono disposti a spartire il potere nemmeno quando si minaccia di mostrare che è basato su una finzione, e dall’altro c’è l’incredibile cecità dei genitori, che non si rendono conto del fatto che senza la maschera non è più possibile trovare un fondamento del potere diverso dalla pura forza: e in mezzo, stritolati, i figli.
Allora uno finisce per desiderare davvero un mondo di squilibrio e di terrore: vuole vivere nel trauma, essere confermato nel trauma, che è anche un sogno, e inconsciamente, inconsciamente, e poi sempre più consciamente, lui prepara la catastrofe."

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